Due pubblicazioni Inail affrontano il tema della sicurezza dell’autista di autobetoniera. Focus sulla sicurezza durante i tragitti su strada: dalla rimessa alla centrale di betonaggio, dalla centrale al cantiere e dal cantiere alla centrale.
Roma, 1 Giu – Ai rischi correlati all’uso dell’autobetoniera, un mezzo d’opera che viaggia con carico superiore a quello massimo limite (le portate massime ammesse sono aumentate a 33 tonnellate per 3 assi e a 40 tonnellate per 4 assi), sono dedicate due recenti pubblicazioni realizzate dall’ Inail insieme a ATECAP (Associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato): il “Manuale per l’autista di autobetoniera” e il “Vademecum per l’autista di autobetoniera. I comportamenti corretti”.
In un precedente articolo di PuntoSicuro abbiamo presentato la struttura dei documenti e ci siamo soffermati dei rischi e delle misure di prevenzione correlate alla prima fase di lavoro dell’ autista di autobetoniera, relativa alla “preparazione e controllo del mezzo d’opera in rimessa”.
Ci soffermiamo invece oggi, in particolare, sui vari tragitti dell’autobetoniera: dalla rimessa alla centrale di betonaggio, dalla centrale al cantiere e dal cantiere alla centrale.
Vediamo innanzitutto cosa indica il “Vademecum per l’autista di autobetoniera. I comportamenti corretti” sui tragitti su strada.
Chiaramente la “strada” è un “luogo di lavoro” che è caratterizzato da diversi fattori che interagiscono tra loro, “condizionando la sicurezza del lavoratore alla guida”.
Ad esempio:
– “tipologia di percorso stradale, stato della strada e viabilità;
– tipologia del territorio e urbanizzazione;
– tipologia dei veicoli;
– condizioni di carico;
– condizioni climatiche e visibilità;
– condizioni di traffico”.
E si ricorda che i limiti di velocità (art. 142, c. 3. lett. l Codice della Strada) per la “circolazione a pieno carico del mezzo d’opera sono:
– 40 Km/h nei centri abitati;
– 60 Km/h fuori dei centri abitati”.
Il vademecum, rivolto direttamente agli autisti, indica i comportamenti corretti durante i tragitti su strada:
– “in caso di condizioni climatiche sfavorevoli o di traffico intenso, prepara prima un percorso alternativo;
– prepara il percorso in funzione del peso e delle dimensioni del mezzo;
– durante il tragitto, controlla la segnaletica stradale per verificare che il percorso sia compatibile con il peso e le dimensioni del mezzo (es.: banchine cedevoli, portata di ponti e tombini, altezza di ponti e sottopassi);
– rispetta sempre i limiti di velocità e la segnaletica e modera la velocità in curva;
– mantieni sempre la destra e mantieni le distanze di sicurezza;
– guarda sempre lo specchietto prima di girare a destra; in caso di traffico intenso, cicli e motocicli superano solitamente a destra i mezzi più lenti;
– in caso di terreno bagnato, sdrucciolevole, sconnesso, regola la velocità del mezzo e guida in modo da fermarti in sicurezza;
– utilizza sempre il telefono cellulare solo con l’auricolare o con il viva voce;
– accendi il girofaro durante il tragitto a pieno carico o parziale”.
E si sottolinea che il “tragitto su strada di un mezzo pesante può comportare investimenti di persone, urti con altri mezzi o con ostacoli, ribaltamento del veicolo, soprattutto a velocità eccessiva, senza rispettare le distanze di sicurezza e in condizioni climatiche sfavorevoli”.
Riguardo in particolare al tragitto rimessa – centrale, il “Manuale per l’autista di autobetoniera” indica che in questa fase, presente solo nel caso in cui la rimessa non coincida con la centrale di betonaggio, la ATB/ATBP (l’ATBP è l’autobetonpompa) viaggia priva di carico.
Queste le misure di prevenzione e protezione riportate:
– “verificare che il lavoratore abbia la qualifica imposta dalla normativa per il trasporto di merci (Carta di qualificazione del conducente ai sensi del d.lgs. 21/11/2005 – n. 286 e s.m.i.);
– informare il lavoratore su peso e dimensioni del mezzo”.
Invece nella fase di trasporto centrale-cantiere la ATB/ATBP viaggia a carico pieno o parziale.
I rischi per i lavoratori:
– “rischi connessi alla circolazione stradale: investimenti di mezzi e persone, urti con altri mezzi o con ostacoli, ribaltamento del mezzo, velocità eccessiva;
– fattori connessi al carico: aumento dello spazio di frenata;
– fattori ambientali amplificanti: clima, stato delle strade (es.: banchina cedevole, strada bagnata o ghiacciata, presenza di infrastrutture a limite di ingombro o di peso), traffico, orario, turni”.
Queste le misure di prevenzione e protezione:
– “verificare che l’autista abbia: la qualifica imposta dalla normativa per il trasporto di merci (d.lgs. 286/05); la formazione specifica (nel caso di dipendente di impresa di trasporto in conto terzi); l’idoneità alla mansione (nel caso di dipendente di impresa di trasporto in conto terzi); il documento di valutazione dei rischi (nel caso di dipendente di impresa di trasporto in conto terzi);
– informare l’autista su peso e dimensioni del mezzo;
– fornire all’autista le informazioni adeguate circa: la macchina (lunghezza, larghezza ed altezza in ordine di marcia, carico sugli assi) e le sue dotazioni; il percorso, la viabilità ed eventuali ostacoli”.
Ed è necessario “dotare il lavoratore di sistemi di comunicazione e segnalazione appropriati”.
Questi i dispositivi di protezione individuale consigliati in questa fase per gli autisti di autobetoniera:
– “gilet ad alta visibilità per eventuali discese dal mezzo su strada;
– calzature antinfortunistica”.
Concludiamo brevemente con alcune indicazioni relative al tragitto cantiere – centrale.
Si indica che il ritorno in centrale “avviene a vuoto o a carico parziale, normalmente con botte in movimento. L’autobetoniera mantiene la sua caratteristica di mezzo d’opera; pertanto, permane il limite di velocità di 40 km/h”.
E tra le diverse buone prassi per i lavoratori segnalate, si indica di “accendere il girofaro durante il tragitto anche a carico parziale”.
Fonte: Puntosicuro